In via dello Studio, a due passi da piazza del Duomo, sorge un luogo dove ancora oggi si respira l’aria della vecchia bottega d’arte fiorentina.
I passanti che sbirciano dai vetri della porta vedono un grande vano, “arredato” con macchine comuni a ogni moderno laboratorio artigiano – fresa, sega circolare… -, ma anche con strumenti manuali vecchi a volte di qualche secolo: subbie, gradine, scalpelli, martelli e un trapano da marmo uguale in tutto e per tutto a quello usato dagli artisti rinascimentali.
Questo laboratorio è la moderna collocazione della Bottega dell’Opera del Duomo.
L’antica sede era situata in un locale posto dietro l’abside della Cattedrale, successivamente fu trasferita nell’edificio adiacente, oggi sede del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore: qui gli scultori lavoravano sotto una grande tettoia, oggi scomparsa.
Nel Settecento il vecchio cortile fu lasciato a favore della rotonda, tuttora situata in Piazza delle Pallottole.
L’ultimo definitivo trasferimento alla sede attuale di via dello Studio avvenne intorno alla metà del XIX secolo.
Lo scopo principale della bottega era una volta quello di realizzare la decorazione scultorea e architettonica della Cattedrale e del campanile; oggi si dedica al mantenimento e alla conservazione dell’inestimabile patrimonio del passato.
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